No, non e’ un post sulle cure alternative proposte da finti professionisti con pendolini e veleni. E’ un post con gli aghi verso il Mago Everolimus che, nel mio caso, si e’ rivelato un ciarlatano. Prima di restituire all’ospedale la scatola con le ultime inutili pillole, mi inventero’ un rito vudu (scritto anche wodoo o vodou o voodoo…). E’ stata quindi invitata nuovamente a collaborare con le mie cancer-cellule Sua Legnosita’ Taxolo, accompagnato dalla fata dei boschi con la corona in carboplatino.
Razionalmente: e’ la terza volta che affronto questa terapia, per due volte ha funzionato ed i proverbi, a cui noi crediamo sempre, recitano “Non c’e’ due senza tre”. E’ dal 13 gennaio 2012 (era un venerdi e il grattaevinci che mi regalo’ il benzinaio segno’ un “riprova”) che “mi faccio di acidi”. Questa volta e’ cambiato il fatto che il farmaco non ha funzionato da subito, mentre i precedenti (le pastiglie rose dello Xeloda detto “Fiagra”, il “Caelix immensi cantano”, l’EribuSbirulina…) mi avevano consentito ciascuno un anno circa di fiducia nella vita e nella mia fortuna.
Razionalmente: la tac non ha segnalato new entry, sono sempre le solite Nina, Pinta e Santa Maria le vanesie che si dipingono con maggiore intensita’ davanti agli occhi attenti del mio radiologo portafortuna (o, comunque, fortuna mia a conoscere un medico cosi scrupoloso e che mi conosce nel profondo…).
Ma…se nulla e’ cambiato sotto il sole…tutto e’ cambiato sotto il sole…