La Fondazione Veronesi recluta donne operate di cancro al seno per allenarle per la Maratona di NY. Leggo l’articolo con curiosita’, “Si può correre per dimostrare, a se stessi e al mondo, che il tumore è “acqua passata”. Che si è tornati alla vita di prima, magari apprezzandola di più. Che si può recuperare completamente la propria forma fisica e persino migliorarla” – commenta il nostro Presidente Paolo Veronesi”.
Un turbinio di domande e perplessita’. Solita corsa che va di moda per tutti i mali del mondo. Serve proprio una corsa per dimostrare che il tumore e’ acqua passata? E non si conta l’osteoporosi, regalo di chemioterapie e terapie ormonali? E perche’ non ci regalate, invece, un posto a Broadway, dove si puo’ cantare, si puo’ ballare e dove noi, cancer survivors, ne possiamo raccontare delle belle?
Mando il mio cv, consapevole che saro’ scartata perche’ per me il tumore non e’ acqua passata. E lo scrivo anche… che e’ “facile” allenare donne che non presentano piu’ sintomi evidenti della malattia. Perche’ non scegliete chi, come me, sta ancora affrontando la chemioterapia? Perche’ non fate capire alla gente che, anche se il tumore non e’ acqua passata, si puo’ vivere lo stesso? E che la vita non e’ una maratona?
ma, in fondo in fondo, quei quaranta chilometri anche se camminando mi piacerebbe farli…