Scrive l’Amazzone Furiosa, una guerriera e attivista che stimo molto:
Natale un corno
Le feste non mi sono mai piaciute particolarmente, ma da quando mi sono ammalata mi piacciono ancora meno. Anche quest’anno mi viene da pensare che potrebbe essere il mio ultimo Natale. E non mi si venga a dire che vale per tutti, perche` almeno i “sani” possono far finta che non sia cosi`. Diversamente, chi vive col cancro guarda la morte in faccia ogni momento. A complicare ulteriormente le cose, la notizia che a una giovane donna venezuelana con cui sono in contatto via Twitter e` stato comunicato oggi che le restano due mesi di vita. Spero vivamente che i medici si sbaglino e che un secondo consulto possa aprire qualche spiraglio. Non riesco proprio a fregarmene del Natale, del cenone, dei regali. Questa sera non penso che a Jada.
Per me e’ Natale. Natale perche’ nel 2011 non volevo piu’ disfare il presepe, non volevo comprarmi un piumino costoso: la diagnosi di metastasi al fegato e altrove non lascia molti dubbi sulla probabilita’ di sopravvivere i cinque anni. Sarebbe ipocrita negare lo sconforto, il dolore, i momenti di depressione che mi hanno accompagnata e che hanno reso quel Natale molto duro. Eppure… sono ancora qui, con chilometri alle spalle, con lo studio della danza, con i viaggi, con le cene con gli amici, con il lavoro… Sono ancora qui, sorpresa di esserlo.
Non facciamoci rubare il Natale! Auguro a tutte voi di riuscire a cogliere la Luce, la Serenita’. Vi auguro di vivere serenamente il presente, magari strizzando l’occhio al futuro prossimo.
Promettiamoci di ritrovarci ancora qui il Natale prossimo, con la soddisfazione di un nuovo piumino o di aver disfatto e rifatto il presepe…