Tra i “doni” paradossali del mio cancro c’e’ l’amicizia con e di Sandro Pupillo che, grazie anche al suo impegno politico e sociale, e’ indubbiamente lo “smidollato” piu’ famoso della provincia di Vicenza. Ops, ormai “smidollato” non gli si addice piu’, dato che ha subito il trapianto da un mese circa. La sua strada, infatti, e’ arrivata allo stadio finale, il sentiero lo ha condotto alla fortezza sulla montagna… Come un cavaliere adesso vi e’ dentro, e noi stiamo solo aspettando che ne esca vincitore – anche se lui e’ gia’ un vincente.
Sandro scrive “Il percorso del trapianto è tosto e avvincente allo stesso tempo. Hai un’unica strada da intraprendere. È dunque un reale percorso di vita con delle condizioni precise: non puoi tornare indietro, non puoi scegliere la via da percorrere (ne hai solo una: quella è l’unica e l’ultima!), ci sono molti ostacoli ed imprevisti da superare, devi essere costante nel passo. Hai però dei jolly fondamentali che hanno un nome ed un volto e che appaiono qualsiasi volta tu ne abbia bisogno o ve ne sia la necessità: l’Amore e l’affetto di parenti, amici e delle tante persone che fanno il tifo per te e l’enorme umanità e professionalità di medici, infermieri, operatrici, volontari! Tutto ciò è fondamentale, nonostante il tuo miglior amico, come il tuo peggior nemico, sei te stesso”.
In uno dei suoi ultimi post, ci regala nuovamente le parole di Pessoa:
Di tutto restano tre cose:
la certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione, un nuovo cammino,
della caduta, un passo di danza,
della paura, una scala,
del sogno, un ponte,
del bisogno, un incontro.
Nella danza contemporanea si impara a cadere: non nascondo lezioni da cui torno con le “pacche viola” sulle ginocchia, sulle spalle e nei posti piu’ impensati. La mia insegnante di danza, tuttavia, si augura sempre che, con l’esercizio fatto, le nostre cadute siano “consapevoli”. Questa consapevolezza ci aiuta a gestirle meglio.
Sandro scrive sempre con molta onesta’… non nasconde le cadute, ma le sa trasformare. Questa consapevolezza accompagni sempre tutti noi, danzatori della vita.