LEGGE 114/2014 art. 25, comma 6 bis; LEGGE 102/2009, art. 20, comma 2

…e cosi, stamattina, mi e’ arrivata la raccomandata dall’INPS. Mi dovro’ presentare ad una visita medica di accertamento della permanenza dei requisiti sanitari per cui godo della legge 104. Sia ben chiaro: non usufruisco di pensioni o di contributi e non ne usufruisce nessuno dei miei familiari perche’ vivo da sola. La legge mi serve per ottenere una riduzione oraria quando il carico giornaliero si fa troppo pesante (otto ore non le reggo…) o quando, per effetto della chemioterapia, soffro di fatigue.

Sono contenta che in Italia, di fronte a tutta la marea di falsi invalidi che lede anche i miei diritti, ci siano questi accertamenti. Ma la convocazione a queste visite – e solo chi ha provato puo’ capirlo – da’ la spiacevole sensazione di trovarsi davanti ad un tribunale e di dover difendere la propria innocenza. Ancora una volta la malattia e’ collegata a qualcosa di torbido. E a me non piace l’Inquisizione…non mi piace trovarmi davanti a  degli estranei con la sensazione di dover difendere il fatto di essere ancora viva.