Se fossi un padre, un professore, un allenatore scriverei “orgoglio”, ma quello che provo e’ in realta’ un sentimento di profonda tenerezza e gratitudine verso la persona che mi ha salvato la vita. L’ho citata piu’ volte in questi miei appunti on the screen, senza quasi mai nominarla. Per me il nome e’ sacro e lo rispetto.
Questa volta, pero’, mi verrebbe da gridarlo forte, il suo nome… E credo sia un onore per la sanita’ vicentina avere, tra i suoi medici, una tra i diciassette finalisti (classificatasi seconda come “oncologo”), su oltre novecento segnalazioni da parte di tutta Italia, del “Riconoscimento U.V. Laudato Medico 2017”.
E’ questo il medico che io cerco, e sono queste le motivazioni che hanno spinto tante persone a votare il suo nome:
DISPONIBILITÀ a interagire con la paziente e a fornirle risposte e aiuto.