…verso l’altrui indifferenza, l’altrui dimenticanza, l’altrui pensare che, perche’ stavolta non ho perso i capelli, sia tutto piu’ facile.
…verso chi fuma con noncuranza, tanto il cancro ce l’ho io.
…verso chi scrive che il proprio scopo nella vita e’ arrivare a ottant’anni correndo, tanto chi non cammina sono io.
…verso l’ingiustizia la cui genesi non riesco sempre a condurre al Dio che ci lascia liberi e ci ama.
Ci sono momenti in cui la rabbia esplode. Frammenti che volano nell’aria e che, oggi, non riflettono il sole.
I capelli non li ho persi e credo che non li perderò. Sono fra quelle privilegiate, ammetto.
Ma i dolori, la debolezza, i vuoti di mente, le nausee, gli arti assenti e traditori, le lacrime, l’angoscia, i dolori fisici di notti insonni e tutto ciò che sai, li ho. E gli altri proseguono con il dirmi che sto bene, che non si vede. Non si vede, no, e il cercare di comunicare che “questa” non sei tu non è sufficiente per far sì che abbiano cura di te e rispetto per il dolore che vivi.
Rabbia verso il mondo sì, e rabbia verso il divino sì.
Rabbia verso ciò che non sarò mai più in corpo e in anima.
Rabbia.
io purtroppo faccio parte delle “pelate”, per cui sono sicuramente più in vista, rispetto a voi ragazze. però questo non mi esclude dal sentirmi dire le stesse stupide frasi…stai bene, ma non sembri malata… un abbraccio ad entrambe ❤
Cara Vale… ho vissuto la tua stessa esperienza, due volte… ricambio quindi l’abbraccio forte…