“Ma vorrebbe avere dei figli BRCA2+ come lei?“, mi chiede il ginecologo oncologo.
E’ americano, ma la mia mente lo associa ad esperimenti di eugenetica nazisti. Il fatto e’ questo: il mio cancro proviene da una mutazione genetica, allora per garantirmi l’immortalita’ mi vengono proposte la mastectomia profilattica e la rimozione di utero ed ovaie. Dopo lo sconcerto, o almeno stupore, di sentire annunciata la perdita della possibilita’ di generare un figlio (indipendentemente dal fatto che questo rientri o meno nel mio progetto di vita), mi viene da obiettare:
a. non mi e’ mai passata, neppure per l’anticamera del cervello, l’idea di “colpevolizzare” i miei antenati per questo corredo cromosomico;
b. beh… c’e’ tanta gente in giro che ha “alterazioni” ben piu’ gravi;
c. questa mutazione non implica necessariamente lo sviluppo della malattia ed i figli non necessariamente la presentano, Mendel docet;
d. e se mia/o figlia/o scoprisse il modo per debellare il cancro?
Eppure non sono cosi forte da parlare. Quando arrivo a casa piango. Non pensando alla maternita’. Ma pensando, ancora una volta, a come il cancro ti faccia sentire “sporco”. Anzi, lui no, ma tanta gente si.
Io sono brca1+ e pure triplo negativa, in chemio neoadiuvante, e pure mia sorella di qualche anno più giovane di me, l’altra sorella invece negativa, ho due figlie… L’avessi saputo prima le avrei messe al mondo? non lo so, so che le guardo e mi sento in colpa per quello che potrebbero passare….mia madre si è ammalata a 54 anni, io e mia sorella intorno ai 45, se questo è il trend loro potrebbero ammalarsi anche prima….magari anche no
Hai ragione… probabilmente anch’io avrei riflettuto su questo… ma non ho ritenuto giusto il tono con cui il medico mi si e’ rivolto. Non possiamo vivere la nostra malattia con sensi di colpa. Mai… anche perche’, come hai scritto tu, “magari anche no”
Mercoledì ho il test genetico, ma il senologo mi ha già proposto la mastectomia preventiva (una l’ho già fatta), annunciandomi la possibilità di togliere tutto.
Non so che farò, farò questo test, non mi pronuncio sul risultato.
Per ora ho deciso per la mastectomia, più o meno (tanto sotto i ferri devo tornarci, e vabè, un domani non potrò allattare), ma sul resto…
Ti dicono di andare dalla psicologa, ti dicono che dovrai passare la vita a fare esami, che non è giusto trasmettere un gene malato (questo me lo sono detta io, facendo la lista dei pro e dei contro), ma che ne so io che un domani scopriranno una cura definitiva? E se non dovessi mai avere figli comunque? Perché tagliuzzarmi per qualcosa che “forse sì, forse no”?
Non lo so, certo è che per i medici tu sei solo un ammasso di pezzi maleassemblati.
Ho scritto il post un anno fa, riferendomi ad un episodio ancora precedente. Sono ancora convinta della forza delle obiezioni che avevo mosso a quel ginecologo oncologo. Mi sono “regalata”, rischiando, del tempo. Ma, ora, qualcosa è cambiato… Non ho più né trentacinque anni né lo stesso progetto di vita di allora. Ho accettato di sottopormi ad una annessiectomia profilattica, controvoglia, ma fidandomi dei suggerimenti della mia oncologa. Ti abbraccio forte, tifo per te, qualunque sia la scelta che prenderai…